CIAO MIRIAM |
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Laboratorio sulle Politiche di Genere: dal 2 aprile 2012 |
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ICI AL VATICANO: CHIEDIAMO A MONTI UN SEGNALE CONCRETO |
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Caro Presidente del Consiglio Mario Monti,
così le scrivevo in novembre 2011:
Siamo consapevoli della gravità della situazione economica che attanaglia il nostro paese e l’Europa tutta e delle scelte che lei e il suo governo sono chiamati a definire in questi giorni per il futuro del nostro paese e in particolare per i giovani e le donne. E’ certamente una fase cruciale che richiede grande saggezza ed equilibrio, gli interventi strutturali richiederanno grandi sacrifici ma questi potranno essere accettati se il segno della manovra sarà visibilmente chiara, trasparente ed equa. Non si potranno tollerare ancora privilegi e sprechi insopportabili che stridono palesemente con chi ogni giorno tira la cinghia,paga regolarmente le tasse e rispetta le leggi. Dunque basta a tutti i privilegi dei politici, a quelli degli ordini professionali , basta agli sprechi nella pubblica amministrazione e in tutti i campi. Tutti dovremo fare dei sacrifici ma dovremo farli davvero tutti. Se si introdurrà l’ICI per la prima casa per tutti i cittadini, questa dovrà tener conto del reddito e della composizione del nucleo familiare, e non si dimentichi di rintrodurre l’ICI anche a tutte le attività commerciali di proprietà del Vaticano che godono inspiegabilmente l’esenzione totale. Una manovra equa, visibilmente equa potrà essere accettata da tutte e tutti i cittadini responsabilmente ma a patto che i soggetti più deboli vengano difesi ed aiutati , e in questi anni questo patto è stata palesemente violato. Sappiamo dell’enorme responsabilità e della grande aspettativa che grava su di Lei e sul suo governo ma siamo fiduciose dell’intelligenza e delle capacità delle risorse umane messe in campo, saremo vigili rigorose e obiettive, Buon lavoro.
Adesso siamo a febbraio 2012, è vero non è passato molto tempo, e alcune importanti riforme sono state fatte ma ancora nulla sull’introduzione dell’ICI degli immobili destinati alla commercializzazione di proprietà del Vaticano, per noi italiani è già stata introdotta, nulla per aggredire i costi bancari per i normali cittadini, in Europa siamo gli unici a pagare cari i servizi bancari. E poi si parla tanto dei giovani e delle donne ma così genericamente e così distante dalla realtà. Presidente Monti quando si ricominceranno a bandire veri concorsi nelle Università e nelle Scuole? Cosa si intende fare per le giovani e giovani ricercatori precari che continuano a fare ricerca nelle università italiane , che hanno vinto borse di studio all’estero, che hanno fatto Master nei migliori centri di ricerca all’estero , che sono tornati in Italia e hanno tra i trenta e i quaranta anni? Non sono più giovani ma sono risorse umane importanti che un paese civile dovrebbe utilizzare al meglio o no signor Presidente? Lo stesso vale per la scuola che ha la classe dirigente più vecchia d’Europa .
E che dire delle liberalizzazioni delle reti di distribuzione dei carburanti,dei trasporti delle assicurazioni ,dei notai ,dei farmacisti, stiamo ancora aspettando quella famosa equa distribuzione dei sacrifici per tutte e per tutti. Signor Presidente niente è facile, soprattutto in un paese vecchio, poco moderno e ingessato da più di cinquanta anni, ma occorre dare nuovi segnali forti, visibili e concreti, le donne e gli uomini di questo paese che hanno sempre pagato le tasse, rispettato le leggi, che si sono impegnate per contrastare abusi, privilegi, criminalità attendono da lei risposte coerenti.
Valeria Ajovalasit
Presidente nazionale Arcidonna
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ARCIDONNA CONTRO GLI STEREOTIPI INVITA LA LEGO A NON PENSARE A SESSO UNICO |
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Un'immgiaria cittadina chiamata Hertlake City, in cui si trovano un salone di parrucchiera, una pasticceria, uno studio di moda, un ambulatorio di veterinario e un laboratorio. Cinque bamboline, belle e formose, si muovono in questo ambiente, complete di borsette, spazzole per capelli, asciugacapelli, rossetti, frullatori e tazzina da tè, tutto di colore rosa. E' la nuova linea "Friends" della Lego, nota azienda danese leader nell'industria mondiale dei giocattoli. Una linea che si monta in un batter d'occhio rispetto ai tradizionali mattoncini da costruire, destinati ai bambini maschi. Polemiche dall'Europa agli USA. "Ancora stereotipi - commenta Valeria Ajovalasit, Presidente nazionale Arcidonna - con una visione distorta e obsoleta della donna, in questo caso della bambina, che secondo la Lego, non può che essere accostata a borsette, rossetti, asciugacapelli e via dicendo. Un messaggio culturale che danneggia gravemente l'immagine ed il ruolo della donna nella società. Tra l'altro - aggiunge la Presidente - si commette un doppio errore. Oltre alla riproposizione dello stereotipo femminile legato alla sfera domestica, questi giocattoli si montano velocemente senza troppi problemi. Vale a dire alle donne non piace costruire o forse non ne sono capaci. Proprio contro gli stereotipi, Arcidonna ha recentemente lanciato una campagna nazionale di sensibilizzazione con lo slogan "NON PENSARE A SESSO UNICO". Dopo anni di lotte e di conquiste, nel 2012 un'azienda europea, di livello mondiale, propone un modello anacronistico, vecchio di 60 anni, sprecando un'importante occasione. Alla Lego diciamo: NON PENSARE A SESSO UNICO, proponendo ai bambini novità si, ma intelligenti".
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Arcidonna al Presidente Monti: manovra equa per tutte e per tutti |
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Caro Presidente del Consiglio Mario Monti,
siamo consapevoli della gravità della situazione economica che attanaglia il nostro paese e l’Europa tutta e delle scelte che lei e il suo governo siete chiamati a definire in questi giorni per il futuro del nostro paese e in particolare per i giovani e le donne. E’ certamente una fase cruciale che richiede grande saggezza ed equilibrio, gli interventi strutturali richiederanno grandi sacrifici, ma questi potranno essere accettati se il segno della manovra sarà visibilmente chiaro ,trasparente ed equo. Non si potranno tollerare ancora privilegi e sprechi insopportabili che stridono palesemente con chi ogni giorno tira la cinghia, paga regolarmente le tasse e rispetta le leggi.
Dunque basta a tutti i privilegi dei politici, a quelli degli ordini professionali, basta agli sprechi nella pubblica amministrazione e in tutti i campi. Tutti dovremo fare dei sacrifici, ma dovremo farli davvero tutti . Se si introdurrà l’ICI per la prima casa per tutti i cittadini, questa dovrà tener conto del reddito e della composizione del nucleo familiare, e non dimentichi di reintrodurre l’ICI anche a tutte le attività commerciali di proprietà del Vaticano che godono inspiegabilmente dell’esenzione totale.
Una manovra equa, visibilmente equa, potrà essere accettata da tutte e tutti i cittadini responsabilmente, ma a patto che i soggetti più deboli vengano difesi ed aiutati, e in questi anni, questo patto è stato palesemente violato.
Sappiamo dell’enorme responsabilità e della grande aspettativa che grava su di Lei e sul suo governo, ma siamo fiduciose nell’intelligenza e nelle capacità delle risorse messe in campo. Saremo vigili, rigorose e obiettive. Buon lavoro.
Valeria Ajovalasit
Presidente nazionale Arcidonna
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Pari opportunità. Il ritardo culturale dell’Italia: intervista a Valeria Ajovalasit, Presidente Arcidonna |
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Quanto vale il mancato contributo delle donne nel mondo del lavoro? Una perdita del Pil pari al 7%, risponde Bankitalia. E in 60 anni quante donne hanno occupato ruoli di governo? Solo 75, come è stato sottolineato dalle professoresse Lorella Cedroni e Marina Calloni nel rapporto Le donne nelle istituzioni rappresentative dell’Italia repubblicana: una ricognizione storica e critica. Certo, negli anni di passi ne sono stati fatti, ma il percorso per una totale realizzazione della donna sembra ancora in salita. Il tasso di disoccupazione delle donne e dei giovani è il più alto in assoluto e le politiche sociali volte alle pari opportunità sono state eluse o mai del tutto realizzate. Basti pensare alla Strategia di Lisbona che mirava ad aumentare nell’Ue l’occupazione femminile dal 51 al 60 per cento entro il 2010. In Italia, una mera illusione. (intervista di Fabio Germani)
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LA DEMOCRAZIA HA BISOGNO DELLE DONNE |
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Sesso a scuola. Punizione discriminatoria. Arcidonna: fondamentale introdurre l'educazione sentimentale nei programmi scolastici |
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La studentessa punita con 4 giorni di sospensione lo studente con 1 perché trovati a fare sesso nei bagni dei maschi a scuola. Giustamente si alza la protesta perché il preside inspiegabilmente usa due pesi e due misure (non è credibile la tesi del preside: “la ragazza è entrata nel bagno dei maschi”). L’atteggiamento del preside rispecchia semplicemente la cultura maschilista commenta Valeria Ajovalasit, Presidente nazionale Arcidonna - infarcita da vecchi stereotipi, nient’altro. Quello che è grave è che questo giudizio sia stato espresso da un educatore della scuola pubblica italiana. Ma quello che davvero mi ha colpito in questa vicenda tipicamente italiana - prosegue la Presidente - è che i due studenti abbiano scelto il luogo più squallido per fare l’amore: i cessi e per giunta maschili. Ai due studenti consiglio la lettura del libro: “ Porci con le ali “, alla scuola italiana di introdurre nei suoi programmi, dalla materna alle superiori, un po’ di educazione sentimentale, non è mai troppo tardi.
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PARI OPPORTUNITA': L'ONU RIMPROVERA L'ITALIA |
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Le pari opportunità sono ancora un miraggio lontano in Italia, stando al Rapporto del Cedaw, il Comitato Onu per l’eliminazione delle discriminazioni nei confronti delle donne. Violeta Neubauer ha presentato a Roma un documento che tira le orecchie al nostro Paese. Il documento che esorta l’Italia a fare di più in materia di pari opportunità è la conclusione finale dopo le osservazioni fatte al lavoro quadriennale di ogni singola nazione per lo sviluppo del trattato internazionale. Il cosiddetto “rapporto ombra” a cui hanno aderito 140 organizzazioni per riflettere su lavoro, maternità, cittadinanza, pensioni, ruolo delle donne e via dicendo. Diciamo subito che non è andata benissimo. Se il rapporto già l’anno scorso mostrava segni preoccupanti per quanto riguardava la rappresentazione della donna quale oggetto sessuale, e per gli stereotipi circa i ruoli e le responsabilità dell’uomo e della donna nella famiglia e nella società, le conclusioni sono perentorie: l’Italia dovrebbe fare di più.
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La Ministra Fornero sulle dimissioni in bianco |
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In merito alla pratica delle «dimissioni in bianco» che verrebbero fatte firmare alle dipendenti donne al momento dell’assunzione per poter interrompere facilmente il rapporto di lavoro (soprattutto in caso di maternità), il ministro del Lavoro e delle Pari Opportunità, Elsa Fornero, precisa che il problema è all’attenzione del Ministero. Ciò in quanto «tale pratica pesa fortemente e negativamente sulla condizione lavorativa delle donne e sulla loro stessa dignità, costituendo una vera e propria »devianza« dai principi di libertà alla base della società civile. Si tratta di aspetti che – sottolinea il ministro – sono cruciali alla luce della delega che mi è stata affidata relativamente alle Pari Opportunità».
Ci auguriamo che le intenzioni della Ministra Fornero - commenta Valeria Ajovalasit, Presidente nazionale di Arcidonna - si concretizzino con azioni precise e mirate. Le donne costituiscono una risorsa importante da valorizzare, soprattutto in tempi di crisi. Una società che non si avvale della ricchezza delle donne, discriminadole sui luoghi di lavoro, preclude l'opportunità di crescere all'intero Paese"
Il ministero «sta studiando i modi e i tempi di un intervento complessivo, a carattere risolutivo e che, anche grazie all’uso delle tecnologie informatiche, possa garantire, in caso di dimissioni, la certezza dell’identità della lavoratrice, la riservatezza dei dati personali e, soprattutto, la data di rilascio e di validità della lettera di dimissioni nell’ambito di una più generale volta a rafforzare la trasparenza nelle relazioni di lavoro». «Tale intervento – conclude il ministro Fornero – comprenderà altresì un’azione di sensibilizzazione volta a restituire piena parità e dignità al lavoro delle donne, considerato un fattore di crescita indebitamente compresso».
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25 NOVEMBRE 2011: GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE |
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Oggi si celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
La data venne stabilita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999, con la risoluzione numero 54/134, con un invito rivolto ai governi, alle organizzazioni internazionali e alle Ong ad organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema. L’Assemblea Generale dell’Onu ha ufficializzato una data che fu in realtà scelta da un gruppo di attiviste, riunitesi nell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà (Colombia) nel 1981. Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio del 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leònidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.
Il commento di Michelle Bachelet, Direttore Esecutivo di UN Women.
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Tacchi bassi e profili alti. Congratulazioni a Anna Maria Cancellieri, Paola Severino e Elsa Fornero |
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Donne vere, professioniste che si sono guadagnate la poltrona da ministro. Benvenute e finalmente benvenuto al merito – così Valeria Ajovalasit, Presidente nazionale Arcidonna, saluta il nuovo governo Monti. Per la prima volta - aggiunge la Presidente - tre donne con ruoli chiave e per la prima volta il Ministero della Giustizia viene affidato ad una donna. Esprimiamo piena soddisfazione per il nuovo esecutivo e auguriamo buon lavoro a tutti e, in maniera un po’ speciale, ad Anna Maria Cancellieri, Ministro dell’Interno, a Paola Severino, Ministro della Giustizia e ad Elsa Fornero, Ministro del Lavoro e Politiche sociali con delega alle Pari opportunità. Ci aspettiamo riforme strutturali che incidano profondamente sull’occupazione femminile come motore di sviluppo e crescita dell’Italia, augurandoci anche una modifica dell’attuale legge elettorale che introduca nel nostro paese reali norme antidiscriminatorie per superare il gap insopportabile dell’attuale presenza/assenza delle donne nelle istituzioni. Buon lavoro a tutti.
Osservatorio di Genere - Visualizza la composizione del governo
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