ICI AL VATICANO: CHIEDIAMO A MONTI UN SEGNALE CONCRETO

Caro Presidente del Consiglio Mario Monti,

così le scrivevo in novembre 2011:

Siamo consapevoli della gravità della situazione economica che attanaglia il nostro paese e l’Europa tutta  e delle scelte che lei e il suo governo sono chiamati a definire in questi giorni  per il futuro del nostro paese e in particolare per i giovani e le donne. E’ certamente una fase cruciale che richiede grande saggezza ed equilibrio, gli interventi strutturali richiederanno grandi sacrifici ma questi potranno essere accettati se il segno della manovra sarà visibilmente chiara, trasparente ed equa. Non si potranno tollerare ancora privilegi  e sprechi insopportabili che stridono palesemente con chi ogni giorno tira la cinghia,paga regolarmente le tasse e rispetta le leggi. Dunque basta a tutti i privilegi dei politici, a quelli  degli ordini professionali , basta agli  sprechi nella pubblica amministrazione e  in tutti i campi. Tutti dovremo fare dei sacrifici ma dovremo farli davvero tutti. Se si introdurrà l’ICI per la prima casa  per tutti i cittadini, questa dovrà tener conto del reddito e della composizione del nucleo familiare, e non si dimentichi di rintrodurre l’ICI anche a tutte le  attività commerciali di proprietà del Vaticano che godono inspiegabilmente l’esenzione totale. Una manovra equa, visibilmente equa potrà essere accettata da tutte e tutti i cittadini responsabilmente ma a patto che i soggetti più deboli vengano difesi ed aiutati , e  in questi anni  questo patto  è stata palesemente violato. Sappiamo dell’enorme responsabilità e della grande aspettativa che grava su di Lei e sul suo governo ma siamo fiduciose dell’intelligenza e delle capacità delle risorse umane  messe in campo, saremo vigili rigorose e obiettive, Buon lavoro.

Adesso siamo a febbraio 2012, è vero non è passato molto tempo, e alcune importanti riforme  sono state fatte ma ancora nulla sull’introduzione dell’ICI  degli immobili destinati alla commercializzazione di proprietà del Vaticano, per noi italiani è già stata introdotta, nulla per aggredire i costi bancari per i normali cittadini, in Europa siamo gli unici a pagare cari i  servizi bancari. E poi si parla tanto dei giovani e delle donne  ma così genericamente e così distante dalla realtà. Presidente Monti quando si ricominceranno a bandire veri concorsi nelle Università e nelle Scuole? Cosa si intende fare per le giovani e  giovani ricercatori precari che continuano a fare ricerca nelle università italiane , che hanno vinto borse di studio all’estero,  che hanno fatto Master nei migliori centri di ricerca all’estero , che sono tornati in Italia e hanno tra i trenta e i quaranta anni? Non sono più giovani  ma sono risorse umane importanti che un paese civile dovrebbe utilizzare al meglio o no signor Presidente? Lo stesso vale per la scuola che ha la classe dirigente più vecchia d’Europa .

E che dire delle liberalizzazioni delle reti di distribuzione dei carburanti,dei trasporti  delle assicurazioni ,dei notai ,dei farmacisti, stiamo ancora aspettando quella famosa equa  distribuzione dei sacrifici per tutte e per tutti. Signor Presidente niente è facile,  soprattutto in un paese vecchio, poco moderno e ingessato da più di cinquanta anni, ma occorre dare nuovi segnali forti, visibili e  concreti, le donne e gli uomini di questo paese che hanno sempre pagato le tasse, rispettato le leggi, che si sono impegnate per contrastare abusi, privilegi, criminalità attendono da lei risposte coerenti.

Valeria Ajovalasit

Presidente nazionale Arcidonna